Il caffè fu introdotto in questo paese dalla Guyana francese all’inizio del 18° secolo in Belem do Para e viene oggi prodotto in 17 Stati, ma il grosso della produzione si concentra negli Stati di Minas Gerais, Sao Paolo, Paranà ed Espirito Santo. Il caffè più conosciuto è sicuramente il Santos, dall’omonimo porto brasiliano che è uno dei più importanti per quanto riguarda l’esportazione di caffè e materie prime in genere, ed indica i caffè fini prodotti negli Stati del Minas Gerais, Sao Paolo e Paranà. Molto conosciuto è anche il Rio, che inizialmente si riferiva a una particolare qualità prodotta nello stato di Rio de Janeiro ed esportata dall’omonimo porto, caratterizzata, per la vicinanza delle piantagioni alla costa oceanica, da un sapore particolare, molto vicino appunto all’acqua salata o all’acido fenico. Oggi questo caffè viene prodotto anche nella Zona da Mata, una regione del Minas Gerais, e nello stato di Espirto Santo, viene esportato dai porti di Rio de Janeiro e Vitoria ed è commercializzato col nome Rio Minas. Degna di menzione è anche la qualità robusta denominata Conilon, che, come detto, è in rapida espansione passando nel giro di pochi anni dal 10% al 25% sul totale della produzione brasiliana ed è destinata a crescere ulteriormente. Coltivato prevalentemente nell’Espirito Santo, questa qualità viene destinata in gran parte per la produzioni di caffè solubile. I caffè brasiliani hanno un classificazione molto completa regolata dal COB (Classificacao Original Brasilera) e, a fianco della denominazione Santos, vengono aggiunte descrizioni sulla zona di origine, le dimensioni del chicco, il sapore e il raccolto.